Mi definisco programmatore, anche se la qualifica che viene utilizzata nel settore è web developer.
Il mio primo computer è stato il Commodore 64, desiderato ardentemente come regalo di Cresima. Al momento possiedo un Pentium IV a 1,5 GHz, con 512 MB di RAM e sistema operativo Win 2000 Advanced Server, dove lavoro abitualmente. Su un secondo PC, un "semplice" Pentium II a 400 MHz, con 128 MB di RAM, ho installato Linux, per esercitarmi con questo -ancora per poco- sistema operativo sconosciuto.
Svolgo attività di libero professionista: la scelta è nata dalla personale insofferenza nei confronti di orari e cartellini. Quando lavoro e sono particolarmente ispirata, posso farlo per 20 ore di seguito senza dare segni di cedimento.
Se sono particolarmente "presa" da un progetto, mi capita di pensarci nei più svariati momenti della giornata: mentre cucino, mentre fatico in piscina, mentre passeggio per il mercato rionale.
La scelta della libera professione deriva anche dalla volontà di lavorare su tanti progetti diversi, con diversi ruoli: mi piace disegnare grafica, inventare animazioni, progettare / ottimizzare / manutenere databases, programmare in vari linguaggi. Spesso, quando ero dipendente, il mio lavoro era limitato solo ad alcuni ruoli tra quelli elencati.
Per progetti piccoli, in genere tendo a preferire il lavoro "in solitaria". Se il progetto deve essere realizzato in breve tempo, posso delegare la parte grafica a persone di mia fiducia.
Per progetti di grande portata, mi piace suddividere il lavoro in parti indipendenti, e coordinare la loro realizzazione con altri colleghi. Prediligo il ruolo di capo progetto, che mantiene una visione di insieme dello stato dei lavori, ma allo stesso tempo mi dedico personalmente alla realizzazione di alcune parti.
Nella realizzazione di un progetto, passo sempre un periodo di tempo iniziale nella formulazione della struttura portante. In questa fase decido a grandi linee la struttura dati, le funzionalità del progetto fino a un certo livello di dettaglio, e gli step principali da seguire per portarlo a conclusione.
Questa è la fase in cui amo buttare giù le idee su grandi fogli, in assoluto silenzio.
Superata questa fase, è la volta di scrivere il codice. Il volume della musica, che mi accompagna sempre in questa seconda fase (se lavoro in casa), è in genere direttamente proporzionale al grado di ispirazione.
Al momento, quindi, cerco collaborazioni di qualsiasi tipo, con una condizione: il progetto deve ispirarmi.
Quando mi viene proposto un progetto che ho già sviluppato in un certo modo, non lo rifaccio mai tale e quale: un pò per non annoiarmi, un pò perché mi viene naturale di arricchire il nuovo progetto con idee maturate in seguito al precedente.
La mia fonte principale di ispirazione è internet: ogni sito che visito può offrire spunti di riflessione, idee per lavori futuri.
Internet è anche il posto dove trovo tutta la documentazione sulle tecnologie che utilizzo. Un buon archivio di links e il motore di ricerca google sono di solito tutto quello di cui ho bisogno.