Il topo e il riccio

Tutto è iniziato qualche tempo fa. Il consorte uscendo dalla cantina mi dice, con fare accusatorio: “Ma insomma, io è tanto che non vado in cantina, ma tu ci vai spesso! Perché non ti sei accorta che c’è un topo che ci razzola?”. Mortificatissima vado a vedere. Maremma maiala che casino! I semi della scatola di sementi per il prato, sparsi ovunque. Cacche su tutti i ripiani degli scaffali! Un macello!
Io ovviamente non mi ero accorta di quel casino macroscopico, doveva essere successo da poco.
Quindi quella domenica, che bello, l’abbiamo passata svuotando la cantina, lavando il pavimento e ogni singolo barattolo e bottiglia, compresi tutti i ripiani degli scaffali.
Qualcuno penserà: ma con tutti e 5 i gatti, non riesci a risolvere il problema? Eh no! Quelli stanno troppo nutriti. Poi però ho letto un articolo di Vita in campagna, che diceva che anche se ben nutrito, un gatto non può resistere alla tentazione di cacciare i topi. Allora ho deciso che i miei sono degli stramaledetti perdigiorno.
Quindi abbiamo dapprima messo le “caramelle” che ammazzano i topi, ma prima li costringono ad andare all’aperto a cercare aria. Le trovavamo rosicchiate, a volte non le trovavamo, ma del topo nessuna ombra.
Poi abbiamo iniziato a sentirlo rosicchiare in un muro esterno. Il panico. La paura di vederselo in casa all’improvviso. La decisione, ieri, di mettere trappole con la colla. Stamattina lo abbiamo trovato, è un topetto di campagna, 8cm con tutta la coda. Vi risparmio la foto. Fa abbastanza pena, poveretto. Ma d’altra parte, voler cercare di fare la tana sotto una casa… con tutto il giardino e l’orto a disposizione…
Ma contestualmente abbiamo capito perché, forse, non voleva fare la tana all’aperto: abbiamo fatto la conoscenza di un riccio. E di questo, signori miei, vi mostro orgogliosissima una bella foto:
Riccio
Sta facendo il finto morto perché, mentre facevo la foto, tutti i gatti gli giravano cautamente attorno, ma a una certa furbesca distanza… 😀

13 Responses to “Il topo e il riccio”

  1. Scribacchini ha detto:

    Povero topolino! Anch’io ne ho alcuni che imperversano in cantina, ma non riesco proprio a mettere trappole o, peggio, veleni. Lo so, non sono normale.
    Quel riccetto è una favola! Se posso darti un consiglio, cerca di scoprire dove ha la tana e aiutalo a superare l’inverno ammucchiandoci attorno foglie secche o fieno e “offrigli”, la sera, un po’ di cibo e di latte. I ricci sono onnivori e tengono pulito il giardino da ospiti meno graditi. Se poi prende confidenza e si lascia accarezzare … è di un morbido … :-)))
    Patt

  2. Barbara ha detto:

    Non ci crederai ma da piccole un’estate in cui stavamo qui ( ndr casa campagna vicino a Como sui margini del bosco) i miei una sera hanno
    trovato un piccolino di Riccio e ce l’hanno messo in camera … ci siamo
    svegliate con il puff che camminava ( si erano incastrati gli aculei)
    … alla fine è rimasto con noi l’abbiamo addomesticato , la sera
    dormiva sul maglione di mio padre (proprio sulla pancia) con le zampette
    all’aria si chiamava Rambo 🙂

    PS Purtroppo io e mia sorella eravamo anche abbastanza idiote da non
    capire che portarlo con noi al mare con il caldo non gli avrebbe fatto un
    gran bene … quante lacrime 🙁

  3. consy ha detto:

    Patt, stamattina era a portata di carezza ma… ho avuto paura! Cercherò la tana (ho un paio di ipotesi) e proverò ad aiutarlo 🙂

    Barbara, non avrei mai immaginato che si potessero addomesticare!

  4. daniela ha detto:

    … di tutto di più …
    non c’è che dire!!

    baci e buonanotte

  5. LaCuocaRossa ha detto:

    mamma mia quanto è bello il riccio…mi stai fcendo venire una gran voglia di tornarmene in campagna…

  6. Scribacchini ha detto:

    Non è che lo puoi addomesticare come un cagnolino, a meno di tenerlo chiuso in casa. 🙂 Però puoi conquistarne la fiducia pian pianino: sono bestiole estremamente intelligenti e molto affettuose (e pure longeve, se non incrociano auto o altre piacevolezze umane). La carezza non la devi tentare subito, sennò becchi solo gli aculei. Col tempo capirai tu stessa quando sarà possibile toccarlo senza spaventarlo e farlo “appallottolare”. Aiutalo senza fretta, senza “esagerare”, altrimenti si spaventa e se ne va.
    Alcuni post che parlano di ricci, storie vere, una è mia:
    http://gattiblog.blog.kataweb.it/gatti_fatti_e_misfatti/2006/05/pierino_il_ricc.html
    http://gattiblog.blog.kataweb.it/gatti_fatti_e_misfatti/2006/05/il_cagnolino_bu.html
    http://gattiblog.blog.kataweb.it/gatti_fatti_e_misfatti/2006/05/ufo_forniti_di_.html
    ‘ciotti
    Patt

  7. consy ha detto:

    Grazie Patt, le leggo subito!

  8. pesk ha detto:

    Molto carino il riccio! Quant’è grande? Sai che se pesa meno di 700 grammi dovrebbe passare l’inverno al riparo? Sotto questo peso non riescono a sopravvivere al letargo… se vuoi saperne di più dai un’occhiata a questo sito:
    http://hedgehogs.altervista.org/
    e al forum:
    http://hedgehogs.altervista.org/forum/forumdisplay.php?fid=3
    Ci trovi tanti consigli su come aiutarlo in libertà (es. quali cibi dargli o non dargli, molto importante!) e su come sistemarlo in casa se non avesse il peso per il letargo. Ciao!

  9. pesk ha detto:

    Dimenticavo, una regola fondamentale è non dargli mai latte!!

  10. Ciccioriccio ha detto:

    Il riccio è utilissimo, dà la caccia agli scarafaggi e ai topi, affronta le vipere e adora la frutta. Non tenetelo chiuso in casa, anche perchè è un animale che predilige vivere all’aperto nei bochi e in campagna, dove può scavare, curiosare, esplorare… in casa invece soffre. Inoltre fate attenzione: è pieno di parassiti tra gli aculei, come pulci, pidocchietti, microzecche et similia. Igiene innanzitutto.

  11. Ciccioriccio ha detto:

    Scusate, ho scritto veloce e ho messo “bochi”. Volevo dire boschi.

  12. Lonnie Momin ha detto:

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