Poèsia

Ho pensato di morire lì, nella piscina che sembrava una tonnara, all’incirca alla 60ma vasca: ero distrutta dalla fatica.

Ho pensato di morire lì, sulla strada del ritorno, quando con la bici ho pensato bene di fare la “scorciatoia”: la scorciatoia aveva una salitona e io avevo i crampi.

Ho pensato di morire lì, sulla porta della cucina, quando mi sono accorta con delusione che il marito non aveva preparato la cena come speravo: avevo i crampi dalla fame.

Ho pensato di morire lì, sul tavolo della cucina, quando per distrarmi un attimo ho acceso il portatile, e distrattamente la mano ha colpito il bicchiere di succo di frutta, inondando la tastiera: avevo i crampi dall’ansia.

Ho pensato di morire lì, in cucina, quando il marito ha smontato il portatile e sentenziato che la tastiera andava lavata e asciugata con cura; ha aggiunto che difficilmente sarebbe riuscito a fare il miracolo.

Ho pensato di morire lì, in cucina, quando il marito ha fatto il miracolo e il portatile è ripartito…

5 Responses to “Poèsia”

  1. ND ha detto:

    consuè, hai sbagliato il link dalla home page di http://www.consy.it al tuo blog.
    punta ancora a splinder!

  2. consy ha detto:

    Sbagliato è una parola grossa, non l’avevo ancora corretto 🙂
    (tnx, prima o poi risistemerò anche il sito)

  3. Tambu ha detto:

    ma si, facciamo tutti così… prima diciamo che è impossibile (quando è facilissimo) e poi facciamo “il miracolo”…

    perchè? ma per la ricompensa, ovvio!! 🙂 🙂

    (che è sto captcha qua sotto? AKISMET! e non ci pensi più…)

  4. consy ha detto:

    Tambu, dici che è per la ricompensa, vero? Che mente diabolica!
    Dici che akismet è meglio? Mo provo…

  5. pm10 ha detto:

    cosi impari a mettere mano al portatile quando hai fame, e sei stanca morta ;P

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