In meno di 3 ore ho fatto circa 70km in scooter, da Anguillara a Roma-centro e ritorno. Già che ero in ballo, la tortura (non ho più l’età evidentemente, la schiena è a pezzi) doveva portare anche qualcosa di piacevole. Cosa c’è di meglio di un raid da Castroni?
Da sinistra, in alto, in senso orario:
– ricambi brita;
– sake cinese (per cucinare va bene);
– tahina egiziana;
– pasta di curry thai giallo (colpa di comida, ho visto una sua ricetta…);
– udon (questi per colpa dell’amico tornato dal giappone);
– gran bel pezzo di zenzero;
– preparato per tandoori (2 buste, una la regalo a una amica);
– foglie di kaffir lime disidratate.
E sulla strada del ritorno mi sono ricordata il latte di cocco! Ma per fortuna ne ho ancora una lattina tra le scorte…
Archive for Maggio, 2007
Raid da Castroni
giovedì, Maggio 31st, 2007Sfogo
martedì, Maggio 29th, 2007Sono state due settimane schifose.
Lavori a 1000 per finire dei progetti mantenendo i tuoi soliti standard di qualità , ma succede che o non se ne accorgono, o si fanno scappare che poi non era così urgente.
L’ansia arriva a livelli tali che a un certo punto cerchi di capire cosa è peggio tra le due cose che pare ti stiano accadendo: un infarto; un attacco di panico. Invece è stress.
Il dottore ti spedisce a fare analisi generali e a controllare la tiroide, mentre il colon minaccia l’harakiri.
Finalmente consegni alcuni dei lavori e fatturi, trovi il tempo per fare un riepilogo veloce e ti incazzi a constatare quanti soldi devi ancora incassare da inizio anno.
Ti alimenti a panini e perdi anche il gusto di cucinare; ma ovviamente ingrassi.
Sfanculi qualche presunto amico che non capisce in che razza di pantano stai cercando di tenerti a galla, senza peraltro cercare di farlo pesare a nessuno tranne che a quel sant’uomo che hai fortunatamente sposato e si smazza gran parte delle incombenze di casa senza fiatare.
Ti senti al contempo orfana e figlia unica, nessuno in famiglia che si sogni minimamente di offrirti una mano, o anche solamente evitare di accollarti ulteriori problemi e preoccupazioni. Decidi di attuare il braccio di ferro con tuo fratello: vuoi il PC sistemato? Allora vieni ad aggiustarmi il tagliaerba. C@$$o.
Finalmente vedi uno spiraglio, un giorno più libero e decidi che è ora che il tuo gatto preferito venga visto dal veterinario, perché non ti sembra in forma. Il veterinario ti anticipa al telefono che gli pare che Mickey si sia preso la Felv.
Lo schifo continua.
Ah. E il prossimo che ha l’illuminante intuizione e mi comunica che la soluzione è un figlio, che un figlio ti fa cambiare i ritmi, che lo stress non aiuta a concepire e altre scemate del genere, io giuro che non mi trattengo più.
Che animale sei?
giovedì, Maggio 17th, 2007In amore sono una farfalla.
Sul lavoro sono uno scarabeo stercorario.
In famiglia sono una libellula.
In casa sono una formica.
A tavola sono un riccio di mare.
[Fonte: Repubblica]
Tortino di riso tricolore
martedì, Maggio 15th, 2007
L’idea è copiata da un bar in zona Parioli dove ho mangiato una cosa simile. Solo che il tortino era fatto proprio come una torta e servito a spicchi. Geometricamente mi piaceva di più farlo a plum cake, che ci volete fà !
Ho cotto il riso, un originario ferrarese ottimo, 400g circa, tostandolo in poco olio e risottandolo semplicemente con acqua bollente salata. Ho mantecato con abbondante parmiggiano.
A parte ho pulito e sciacquato quelle 2-300 volte 2 manciatone di spinaci, poi le ho saltate con una spruzzata di sale, nel wok, con il coperchio. Ho scolato gli spinaci e li ho minipimerizzati, ottenendo giusto qualche cucchiaiata di crema verde intenso.
In un pentolino ho preparato una salsa di pomodoro semplicissima, con della passata mutti (allungata con acqua) e abbondante basilico, sale.
Ho diviso il riso a metà e a una parte ho unito la salsa di pomodoro, all’altra metà la crema di spinaci. Ho disposto il riso al pomodoro sul fondo dello stampo da plum cake (meglio se imburrato e cosparso di pangrattato), poi ci ho grattugiato -grossolanamente- sopra mezza scamorza (prossima volta ce la metto tutta), livellando bene. Infine ho coperto con il riso agli spinaci.
Ho spolverato con pangrattato e versato un filo d’olio, poi ho messo in forno a 180 per circa una mezz’ora. Appena uscito dal forno va fatto riposare una decina di minuti, poi si può servire affettato, eventualmente accompagnato da qualche cucchiaiata di salsa di pomodoro.
Il sottogatto
lunedì, Maggio 14th, 2007Esistono i sottovasi… e i sottogatti…
Ah, James parla. Lo potete ammirare qui (e io sono da ricovero, lo so).
Finalmente primavera
domenica, Maggio 13th, 2007La pappa dei gatti
venerdì, Maggio 11th, 2007
Una ricetta anche per loro. Ogni tanto.
Metto a lessare in poca acqua qualche carota più un nasello di quelli congelati senza testa.
Il nasello cuoce prima, quindi lo prelevo quando pronto, tolgo accuratamente le lische e lo frantumo con la forchetta.
Nell’acqua che bolle aggiungo del riso originario, lo lascio cuocere un bel po’, prelevo le carote e le spappolo, scolo il riso tenendolo brodoso, unisco i tre ingredienti e con questo pappone sfamo le 6 belve 🙂
Eccone giusto una, oserei dire la più feroce, languidamente sdraiata sul balcone:
La pasta e ceci
mercoledì, Maggio 9th, 2007
Non credo di aver mai postato la ricetta della pasta e ceci di famiglia.
Giorni fa per un caso fortunato faceva abbastanza freddo per gustarla per benino, e io avevo lessato i ceci in previsione di farci qualcosa.
Non riesco a indicare delle dosi per questa ricetta, tanto in ogni caso non avanza per molto :)Ho messo in ammollo i ceci secchi in acqua per circa 24 ore, con un pezzetto di alga kombu. L’alga aiuta a rendere la cottura dei ceci più breve. Funziona davvero!
Ho quindi buttato l’alga, scolato i ceci e sciacquati. C’è chi “massaggia” i ceci con del bicarbonato e poi li risciacqua, sempre per favorire la cottura veloce, ma da quando uso l’alga kombu non lo faccio più.
Metto in nuova acqua, non tantissima, con un paio di foglie di alloro e lascio cuocere finché teneri. Scolo i ceci e conservo l’acqua di cottura.
In una capace pentola metto a rosolare aglio, un pezzetto di peperoncino, un rametto di rosmarino con dell’olio. Poi aggiungo i ceci scolati e dopo una veloce rosolatura, aggiungo l’acqua di cottura. Metto poco sale, una spruzzata di triplo concentrato di pomodoro, qualche patata a pezzi grossi e lascio cuocere ancora una oretta.
Trascorso questo tempo prelevo l’aglio, i pezzi di patata, qualche cucchiaiata di ceci e dell’acqua di cottura e passo il tutto a parte con il frullatore a immersione. Aggiungo la poltiglia nella pentola.
Regolo di sale e aggiungo della pasta, in genere sono ditali rigati o maltagliati. Stavolta erano dei maltagliati all’uovo più grandi del normale, provenienti da un pastificio umbro molto buono. Faccio cuocere la pasta, poi spengo il fuoco e lascio riposare un poco.
A volte ometto la pasta ma dispongo sul fondo del piatto dei crostini di pane, che poi inondo di zuppa fumante.
Servo con un giro di olio evo buono (stavolta ne avevo uno della sabina fantastico), spolverata di pepe e nevicata di parmiggiano grattugiato.
Il giorno dopo, scaldata, è ancora più buona.
Il nuovo casco
martedì, Maggio 8th, 2007
Nella foto [*]: bell’upgrade del casco Nolan N30 (a sinistra)Â che avevo ormai da 8 anni.
Su Ebay ho comprato un Nolan N42 N-com (a destra), stesso colore, modello superiore, più grande, con sistema Microlock, presa d’aria e VPS (Vision Protection System).
Oh, e incidentally [**] ha anche la predisposizione bluetooth, ma dubito che la userò 🙂
[*] avevo da tempo l’intenzione di comprare una macchina fotografica “da borsetta”, da usare parallelamente alla Canon: così ho comprato una Panasonic DMC-LZ7; la Canon contemporaneamente chiede per la riparazione della Powershot Pro1 una cifra scandalosa, quindi ho rifiutato il preventivo; per ora mi tengo la “piccola”, ma medito di affiancarle una reflex digitale quanto prima.
[**] sempre “colpa” delle letture serali su Harry Potter in inglisc.
L’ombra del vento
giovedì, Maggio 3rd, 2007A Barcellona una mattina d’estate del 1945 il proprietario di un negozio di libri usati conduce il figlio undicenne, Daniel, al Cimitero dei Libri Dimenticati, un luogo segreto dove vengono sottratti all’oblio migliaia di volumi di cui il tempo ha cancellato il ricordo. E qui Daniel entra in possesso di un libro “maledetto” che cambierà il corso della sua vita, introducendolo in un mondo di misteri e intrighi legato alla figura di Julián Carax, l’autore di quel volume.
[…]
Uscito in sordina in Spagna nel 2001, L’Ombra del vento è divenuto, grazie al solo tam-tam dei lettori, un caso editoriale premiato da un incredibile successo di critica e pubblico in tutto il mondo.
Per quanto mi riguarda, ne ho già regalate diverse copie ad amici entusiasti. Oggi ne regalerò un’altra, e ne approfitto per pubblicizzarlo qui. L’autore, Carlos Ruiz Zafón, è stato capace di tenermi incollata alle pagine fino a notte fonda.