Il meme dell’Artusi

Novembre 2nd, 2006

Torta mantovana
Potevo evitare di partecipare anche a questo meme proposto da Gourmet?
Dell’Artusi ho una copia tascabile moderna, più una vecchia edizione nella libreria della casetta abruzzese. Però la versione che consulto di più è quella in HTML che ho salvato nella mia cartella di ricette. È comoda!
Leggiucchiando qua e là ho trovato la ricetta della Torta mantovana (n.577), e ho finalmente scoperto perché mia mamma fa questa torta, che chiama mantovana, e che spesso le criticano perché dicono che, a Mantova, una torta così non esiste. La ricetta di mia mamma l’avevo già pubblicata sul mio vecchio blog.
Ho provato quindi a fare la Torta mantovana con la ricetta dell’Artusi, ma con l’accortezza di non preriscaldare il forno, come da ricetta di mammà. Ho lasciato le mandorle e i pinoli interi, mi piace di più. Ho anche abbondato e ne ho messi 75g. Al posto della buccia di limone, ho usato la vaniglia: credo che sia più indicata.
La si può definire una torta-lampo: si può tranquillamente fare in meno di 1h. Mentre mescolo le uova con lo zucchero e la vaniglia (o la buccia di limone), il burro si può far sciogliere nel microonde a potenza minima. È importante che il burro si sciolga ma non arrivi a scaldarsi troppo. Quindi aggiungo la farina, il burro fuso e, con quelle meraviglie di spatole in silicone, verso l’impasto in una teglia unta di burro e infarinata. Livello bene la superficie e verso pinoli e mandorle. A questo punto imposto il forno a 175 gradi circa, metto il timer a 25 minuti e posso dedicarmi a rigovernare i -pochi- attrezzi usati e sporcati.
È importante fasare bene il proprio forno a questa torta: ho verificato e ormai sono certa della causa, che se l’impasto raggiunge la temperatura troppo in fretta, fa “le bolle”, ovvero la superficie, da vellutata quale era, diventa bucherellata, segno che il burro nell’impasto si è separato dall’acqua che contiene. È per questo motivo che, per questa torta, l’uso di un burro buono è fondamentale, come è fondamentale non preriscaldare il forno.
La torta ha una consistenza fantastica, ottima per il te delle cinque o per la colazione in genere. Bisogna fare attenzione al grado di cottura: la superficie non deve colorarsi troppo o perderà in morbidezza.
Una curiosità: io e mia madre usiamo la stessa ricetta, ma questa torta ci viene leggermente diversa. Abbiamo deciso che la colpa in parte è del fatto che il suo forno è a gas (ed è 90cm!) e il mio è elettrico (60cm), in parte anche il diametro e il materiale della teglia usata. Io ne uso una di alluminio da 29cm, lei usa delle teglie antiaderenti (che non hanno bisogno quindi di burro + farina) di diametro poco maggiore.

Come è finita

Novembre 1st, 2006

La zucca che ho messo sulla porta di casa ha scatenato le risate dei vicini. Vabbè.
Ieri in serata sono uscita e ho notato diversi gruppetti di bambini/ragazzi vestiti per l’occasione: questo mi ha rincuorata un po’ e ho comprato alcuni dolcetti, per ogni evenienza.

(Ho pensato: “in questo cazzo di paese non riesco a trovare 1kg di farina di segale, ma almeno halloween lo conoscono!”)

Tornata a casa ho deciso di non accendere i lumini, perché la partecipazione nella strada era praticamente prossima allo zero.
Dopo cena il solito schianto sul divano, a sonnecchiare con la tv accesa e il gatto Mickey ronfante sottobraccio. Non ho quindi sentito il citofono quando, finalmente, tre 18enni hanno suonato e chiesto “dolcetto o scherzetto?“.
Il marito gli ha mollato i dolcetti ed è finita lì. Mi viene da ridere al pensiero di cosa avranno risposto i vicini alla citofonata 🙂

E terminiamo con una lieta notizia: oggi è nata Irene, sorella di Jacopo e Isabel. Benvenuta, Irene 🙂

Ringhiola

Ottobre 31st, 2006

Ringhiola / 3Ringhiola / 2Ringhiola / 1

Halloween 2006

Ottobre 31st, 2006

Qui si stampano zucche da ritagliare e attaccare alle finestre, si preparano i lumini da mettere fuori stanotte e si medita su un bel risotto alla zucca.
Halloween 2006
Buon halloween anche a voi 🙂

Torta della nonna

Ottobre 30th, 2006

Per festeggiare un 38enne marito ho preparato la torta della nonna.
La ricetta è passata qualche anno fa su IHC e l’ho seguita pari pari.
Unica modifica che farò le prossime volte: i pinoli li metterò nella crema, non mi piace molto il sapore del pinolo cotto, sprigiona un che di oleoso che mi infastidisce un po’.
Un paio di foto, cruda e poi cotta:
Torta della nonna / crudaTorta della nonna / cotta
E una foto del festeggiato, no??? Mi raccomando che non si sappia che la sua foto è apparsa sul mio blog 🙂
Marito 38enne

Il peperoncino campanella

Ottobre 30th, 2006

Peperoncino campanella / 1
Non mi ricordo bene quando Cri di IHC mi spedì i semini del peperoncino campanella. Di sicuro abitavo già a S.Donato e il balcone esposto a sud mi aiutò molto nell’impresa di far germogliare quei semini. Quindi diciamo che potrei averlo seminato nella primavera del 2001.
Nacque una piantina che il primo anno, non ricordo bene, forse fece 2-3 peperoncini soltanto verso la fine dell’estate, o ad autunno inoltrato, e rimasero verdi.
Perse tutte le foglie e io pensai che fosse, come è abbastanza naturale, morto. Ma, come spesso mi succede, non avevo cuore di buttare la pianta e vuotare il vaso. Il marito dice che è per pigrizia, io dico che è perché non smetto facilmente di sperare 🙂
A primavera qualcuno mi disse che tutto sommato poteva anche germogliare di nuovo, mi dissero di provare a potarlo. L’acqua non gli era mancata totalmente, lo avevo nutrito un minimo per tutto l’inverno.
Beh, dopo la potatura, anche se in ritardo, si riprese e produsse più peperoncini dell’anno precedente. E così via, di anno in anno lo curai sempre meglio, effettuando la potatura a fine estate, in modo da farlo ripartire presto la primavera successiva.
Ad aiutarmi nell’impresa, la posizione fortunata sul terrazzino: aveva parecchio sole durante l’estate, ma anche durante l’inverno, quando lo riparavo verso il muro ed era protetto dalle gelate dal terrazzino soprastante.
Peperoncino campanella / 2Da quando ho traslocato 600km più a sud, il peperoncino è ancora più contento di riprendere a vegetare a primavera: nella bella stagione lo tengo direttamente nell’orto, in pieno sole, mentre lo ricovero sul balcone quando inizia a fare freddo. Nemmeno a dirlo, quest’anno la produzione è stata la più abbondante in assoluto: una quarantina in tutto, compresi quelli ancora da raccogliere.
Ogni anno, raccolto l’ultimo peperoncino, poto la pianta con una certa ansia, pensando che forse l’anno prossimo non si riprenderà. L’acqua non glie la faccio mancare, ma con molta parsimonia. Perfino i gatti mi aiutano, dormendo acciambellati nel vaso e fornendo calore. A primavera estraggo la pianta dal vaso, taglio un po’ di radici periferiche, rinnovo il terreno, la posiziono al sole e inizio a sperare. Finora non mi ha mai delusa, ma ho sempre pronti i semini dell’anno precedente, per ogni evenienza.
Arrivati alla fine di questa chiacchierata, forse qualcuno sarà curioso di sapere che tipo di peperoncino è: non è molto piccante, ma è molto decorativo. A richiesta posso spedire qualche semino per chi vuole cimentarsi nell’impresa 🙂
Rispetto alla foto, in questo momento è già meno rigoglioso: il gattaccio Ross ha pensato bene di fare bungee-jumping da uno dei rami, spezzandolo. Io prima o poi gli spezzo la codina, gli spezzo…

Fegato alla… boh

Ottobre 29th, 2006

Mia mamma lo chiama fegalo alla vicentina. Sul molinari pradelli la ricetta di mia mamma è più vicina a quella indicata come fegato alla triestina. Insomma, sempre di fegato si tratta e noi non mangiavamo fegato da un saaaaacco di tempo.
Affetto abbastanza sottilmente una cipolla (di quelle dorate), la faccio appassire in burro e olio, a fuoco dolce.
Intanto taglio le fette di fegato a strisce e le infarino.
Quando la cipolla è appassita e inizia a dorare, aggiungo le striscioline di fegato e faccio rosolare a fuoco sostenuto, mescolando spesso perché non attacchi.
Sciolgo in mezzo bicchiere di vino del triplo concentrato di pomodoro (mutti è molto buono, io ultimamente uso il conad perché il mutti non lo trovo).
Verso il vino sul fegato, mescolo e abbasso il fuoco. Lascio finire di cuocere ancora qualche minuto, salpimentando (quanto mi piace questo termine spagnolo!) alla fine.
L’ho servito con una insalatina dell’orto tagliata sottile e carote a scaglie, condita con olio evo, sale e balsamico tradizionale.
Fegato con cipolle / 1Fegato con cipolle / 2Fegato con cipolle / 3

Senza parole, anzi con una

Ottobre 28th, 2006

“Mi sono sentita stuprata
dovrebbe farsi operare”

Peccato che le operazioni di correzione del cervello non siano ancora possibili.
Idiota. IDIOTA. I-DI-O-TA.

Ebbene sì

Ottobre 27th, 2006

Oggi mi sento in vena di fare outing e dichiarare che…..
…… quando lavoro a casa, all’ora di pranzo guardo Beautiful.

Forse però dovrei smettere di guardarlo prendendo il caffè con quel dissacratore che mi ritrovo come marito 🙂

Penelope

Ottobre 26th, 2006

Penelope
Alfine l’ho immortalata, la marrana!
Quando ho cercato di avvicinarmi per un close-up, è corsa a rifugiarsi sotto l’erba cedrina…